Nuova testimonianza per la campagna “Io c’ero alla Roma 70”, da parte di Maria Gabriella Gallucci.
Oltre lo sport
Tra un viaggio e l’altro a Roma, eravamo sempre di passaggio alla Roma 70. Siamo cresciuti con gli odori del sacrificio sportivo. Con l’amore delle parallele, come ci insegnò Zio Giovanni. Al di là delle vittorie, il cuore pulsante dell’Olimpionico era sempre rivolto ai Suoi allievi. Mi sono soffermata spesso nel Suo Ufficio. Quanti trofei! Quanta vita a pieno ritmo tra un passo in famiglia e un volteggiar al di sopra dell’umano ardore. L’Atleta. L’Uomo che ha dato vita, con semplicità, a una realtà che muoverà solo le sue fondamenta per ampliarsi. L’eredità concreta cede sempre all’innovazione e al desiderio di ritrovarsi in una dimensione ancora più stimolante. Il ricordo, quello primario, è di due braccia che mi hanno sollevata incitandomi a guardare le nuvole da un attrezzo immobile, reso carne da un essere che abbandona per poco la tuta e mostra al Mondo la Geometria Perfetta del Quieto Vivere in Movimento. Un Grazie non sarebbe mai sufficiente. Gli occhi lucidi riassumono ciò che provo.
Se vuoi partecipare anche tu alla campagna puoi inviarci il tuo racconto e le tue foto dalla pagina Io c’ero alla Roma 70